Incoraggiare e misurare la motivazione sul lavoro: guida pratica per aziende e HR

Scritto da Laura Petrucci

Luglio 15, 2025

La motivazione sul lavoro è uno degli elementi chiave per garantire performance elevate, benessere organizzativo e fidelizzazione dei talenti. Un team motivato è più produttivo, più coinvolto nei processi aziendali e più incline a crescere insieme all’organizzazione. Tuttavia, motivare i collaboratori non basta: è fondamentale misurare il livello di motivazione per poter intervenire in modo mirato.

In questo articolo vedremo come incoraggiare e misurare la motivazione al lavoro, quali strumenti utilizzare e quali sono i vantaggi per aziende, manager e risorse umane. Scopriremo anche l’importanza di elementi come il work life balance e la crescita professionale, spesso sottovalutati ma centrali per costruire un ambiente motivante.

Cos’è la motivazione sul lavoro?

La motivazione lavorativa è la spinta che induce le persone a impegnarsi, ad affrontare le sfide quotidiane con entusiasmo e a contribuire attivamente agli obiettivi aziendali. Può essere intrinseca, quando nasce da una soddisfazione personale legata al compito svolto, oppure estrinseca, quando deriva da incentivi esterni come bonus, premi o promozioni.

Entrambi i tipi di motivazione sono importanti e devono essere alimentati da un contesto aziendale positivo, inclusivo e orientato al benessere delle persone.

Perché è importante misurare la motivazione?

Molte aziende agiscono alla cieca, introducendo iniziative motivazionali senza sapere davvero quale sia il punto di partenza. Misurare la motivazione consente invece di:

  • Identificare aree critiche, come reparti con basso engagement o manager poco coinvolgenti;
  • Personalizzare gli interventi in base alle reali esigenze del team;
  • Monitorare l’efficacia delle azioni messe in campo;
  • Prevenire fenomeni di demotivazione, turnover e assenteismo.

Conoscere il livello di motivazione è il primo passo per migliorarla.

Come misurare la motivazione sul lavoro

Ecco alcuni strumenti e metodi utili:

1. Questionari e survey periodiche

Sono tra gli strumenti più utilizzati dalle aziende. Possono essere:

  • Anonimi, per stimolare risposte sincere;
  • Standardizzati, come il test di motivazione al lavoro di Herzberg o il Gallup Q12;
  • Personalizzati, costruiti internamente su obiettivi e valori aziendali.

Le survey devono misurare aspetti come: soddisfazione, chiarezza degli obiettivi, relazioni interne, autonomia, possibilità di crescita e equilibrio vita-lavoro.

2. Colloqui individuali e feedback one-to-one

Un confronto diretto con i dipendenti, condotto in modo empatico e costruttivo, può far emergere segnali deboli di demotivazione difficili da cogliere con un semplice questionario. È anche un’ottima occasione per raccogliere idee e suggerimenti.

3. HR Analytics e KPI motivazionali

Le risorse umane possono integrare dati quantitativi come:

  • Tasso di turnover volontario;
  • Livello di assenteismo;
  • Numero di candidature interne a nuove posizioni;
  • Partecipazione a iniziative di formazione o welfare.

Questi indicatori aiutano a misurare la motivazione indirettamente, integrando i dati qualitativi.

Strategie per incoraggiare la motivazione al lavoro

Una volta misurata, la motivazione va coltivata. Ecco alcune strategie concrete e sostenibili.

1. Promuovere il work life balance

Offrire flessibilità, smart working, orari personalizzabili o servizi di supporto (come sportelli psicologici, palestre convenzionate, servizi per famiglie) è un modo efficace per dimostrare attenzione al benessere delle persone. Un buon equilibrio tra vita privata e professionale riduce lo stress e aumenta l’energia da dedicare al lavoro.

2. Investire nella crescita professionale

La mancanza di opportunità di sviluppo è tra le principali cause di demotivazione. Creare percorsi di formazione continua, mentoring, coaching e possibilità di carriera interna aiuta i dipendenti a sentirsi valorizzati e a dare il meglio di sé.

3. Riconoscere i risultati

Il riconoscimento, anche non economico, è un potente driver motivazionale. Può avvenire tramite:

  • Premi di team o individuali;
  • Menzioni durante meeting aziendali;
  • Ringraziamenti pubblici o privati;
  • Badge digitali o sistemi di gamification.

Sentirsi visti e apprezzati per ciò che si fa è un bisogno umano fondamentale.

4. Creare un ambiente positivo e inclusivo

La motivazione è strettamente legata al clima aziendale. Favorire la collaborazione, il rispetto reciproco, l’ascolto e la trasparenza contribuisce a costruire un contesto psicologicamente sicuro, dove ognuno può esprimere il proprio potenziale.

5. Definire obiettivi chiari e condivisi

Le persone hanno bisogno di sapere dove stanno andando e perché. Obiettivi chiari, misurabili e collegati alla mission aziendale stimolano la motivazione intrinseca. Meglio ancora se vengono co-costruiti con il team.

Il ruolo dei manager nella motivazione

I manager non sono semplici esecutori di strategia: sono i primi motori della motivazione. Un leader motivato e coinvolto può influenzare positivamente l’intero gruppo.

I manager dovrebbero:

  • Dare feedback regolari;
  • Ascoltare attivamente;
  • Fungere da esempio positivo;
  • Gestire i conflitti in modo costruttivo;
  • Supportare il team nei momenti critici.

Un buon manager non si limita a delegare, ma guida e ispira.

Tecnologie a supporto: software HR e piattaforme digitali

Oggi esistono strumenti digitali pensati proprio per supportare il monitoraggio e il potenziamento della motivazione al lavoro. Tra questi troviamo:

  • Software HR che integrano survey automatiche, dashboard motivazionali e tracciamento KPI;
  • App per il benessere aziendale con servizi di mindfulness, coaching o gestione dello stress;
  • Portali aziendali per la formazione e la condivisione di obiettivi individuali.

Investire in soluzioni digitali consente una gestione più strutturata e continuativa della motivazione, soprattutto in contesti con team ibridi o distribuiti.

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Benefici aziendali di una forza lavoro motivata

I vantaggi per l’organizzazione sono concreti e misurabili:

  • Aumento della produttività;
  • Miglioramento del clima interno;
  • Riduzione del turnover;
  • Maggiore innovazione;
  • Migliore reputazione aziendale (employer branding).

Un ambiente dove si lavora bene è anche più attrattivo per nuovi talenti, facilitando i processi di recruiting.

Conclusione: motivare è un processo continuo, non un evento isolato

Incoraggiare e misurare la motivazione sul lavoro non significa lanciare un sondaggio una volta l’anno o organizzare una giornata di team building. Si tratta di costruire una cultura organizzativa solida, in cui le persone possano crescere, esprimersi e sentirsi parte di qualcosa di significativo.

Motivare richiede tempo, coerenza e ascolto. Ma i risultati ripagano ampiamente: un team motivato è il miglior alleato per raggiungere gli obiettivi aziendali e affrontare le sfide del mercato.

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